SP TBM



CF: 96437800582


Care e cari, per il secondo anno la Scuola popolare di Tor Bella Monaca ha accesso ai fondi del 5x1000. Non abbiamo ancora i risultati della prima campagna, ma ci stiamo organizzando per rendere tutti i nostri piccoli bilanci assolutamente pubblici e trasparenti non appena avremo i primi introiti. Sostenerci significa sostenere un progetto di mutualismo e solidarietà sociale, che vuole praticare e rivendicare un'istruzione gratuita e libera, popolare, cooperativa e antiautoritaria. Siamo completamente indipendenti, la nostra attività è senza fini di lucro e non eroghiamo compensi di alcun tipo. Le nostre attività principali sono: ripetizioni e sostegno per le superiori, corso di italiano per stranier*, aiuto compiti e attività laboratoriale per la primaria, prestito gratuito di libri di testo per le superiori. Durante l'emergenza covid abbiamo anche lavorato sul ricondizionamento gratuito di hardware e software per la Dad, e aperto uno sportello psicologico online. Abbiamo svolto tante iniziative di approfondimento sul tema della scuola e delle pratiche pedagogiche, sulla crisi climatica ed economica, sul mutualismo e la giustizia sociale. A giugno è in programma una due giorni con altri interessanti approfondimenti e stiamo per lanciare un'aula studio autogestita dagli studenti e le studentesse. Grazie in anticipo a chi sosterrà tutto questo e anche a chi non lo farà ma ci vuole bene lo stesso 😊


Perché educare e formare significa partecipare, riflettere sul mondo, prender parte alle grandi questioni del nostro tempo. Don Sardelli, che istituì una “scuola popolare 725” nel 1968 tra i “baraccati” dell’Acquedotto Felice, amava dire che fare scuola significa essere partigiani contro l’ingiustizia, contro l’arroganza e lo sfruttamento. Grazie anche alla scuola di Don Sardelli quella realtà di esclusione sociale fu superata grazie alle rivendicazioni avanzate dai suoi stessi studenti, che usarono il sapere come strumento di emancipazione e rivendicazione sociale. Anche l’indifferenza rispetto al mondo e alla sofferenza che ci circonda è una scelta, anche stare in silenzio è una posizione politica, semplicemente non è la nostra.

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